Poi, anche l’anno 2000 ci lasciò, devi sapere una cosa, nonno, ogni 31 dicembre ed ogni 1° gennaio, ho davanti agli occhi l’immagine dell’anno vecchio stanco ed incurvato che lascia le consegne all’anno nuovo, piccolo d’età e di statura, ricordi? Tutto ciò era raffigurato su quel libro di letture che sfogliavamo sempre assieme sul divano della sala da pranzo e tu amavi dirmi che l’anno nuovo non piangeva quando l’anno vecchio lo lasciava, incaricandolo del lavoro, così come l’anno vecchio era felice che qualcuno più giovane e forte lo seguisse a ruota, nel girotondo della vita. Io avrei dovuto comportarmi proprio come l’anno nuovo, quando tu non ci saresti stato più.
Arrivò così l’anno 2001, ebbi l’ulteriore conferma che qualcosa non andasse dal fatto che quel 1° gennaio, festeggiato nella grande cucina tutti assieme, non parlasti dei progetti futuri e delle cose che avresti voluto fare, dagli alberi da potare in campagna, della vigna da sistemare, delle altre piante da mettere a dimora. Nulla di tutto ciò uscì dalla tua bocca, anzi, mangiasti con lo sguardo fisso nel piatto e non facesti neanche gli immancabili complimenti alla nonna per il pranzo e prima di prendere commiato da noi tutti non facesti quel gesto, un po’ scaramantico, un po’ di buon auspicio che eri solito compiere quando il pranzo del 1° gennaio volgeva al termine, ricordi, ti alzavi in piedi, regalavi ad ognuno uno sguardo e poi in maniera ritmica battevi le mani ed ogni volta era una sorpresa, potevi dire: “Grazie”, così come “Bravi”, oppure: “ Forza”, ma qualsiasi cosa dicessi era carica di vitalità e d’incoraggiamento per l’anno appena iniziato.
Te ne andasti via dalla cucina mestamente ma quella volta non ti seguii in camera perché avevi chiesto a tutti cortesemente di parlare a voce bassa e di non far rumore perché eri veramente molto stanco. Troppo stanco, tu, che non conoscevi tregua, tu, che ti alzavi alle cinque del mattino ed andavi in campagna, tu, sempre tu in prima linea, senza mai un lamento, senza mai voler sentire un grazie perché, dicevi, tutto quello che facevi era dettato dall’amore e sostenuto dalla forza che solo questo sentimento riesce a dare.