Un pomeriggio, nonno, uno dei tanti di quella primavera del 2001, mi trovavo nell’ingresso della tua casa, in attesa che la nonna tornasse dalla spesa quotidiana. Tutto si consumò in un attimo: un bagliore fortissimo, una luce pura, limpidissima, splendente come non mai, entrò dalla vetrata sovrastante il portone in legno dell’ingresso.
E fu così, nonno, che all’improvviso, mi ricordai di quel racconto narrato sempre a metà, sempre sottovoce: riguardava tua madre, nonno, la tua amatissima mamma e del giorno in cui ti lasciò per sempre. Dicesti che quel pomeriggio tuo padre, presagendo la fine ormai prossima della moglie, ti lasciò nell’ingresso di casa, che un po’ somigliava a quello che tu avresti poi fatto costruire nella tua abitazione, ti fece sedere su una poltroncina e mentre tu potevi solo assistere, mesto ed impotente, al via vai di medici e parenti, all’improvviso entrò una luce fortissima dalla vetrata colorata, era un bagliore strano, indescrivibile.
Ti affacciasti fuori al balcone per vedere se potesse provenire dall’esterno ma ciò era impossibile, essendo una triste giornata di pioggia, uggiosa e grigia. Dopo qualche minuto, tuo padre dovette darti la triste notizia, la notizia che nessun bambino di sei anni dovrebbe mai ricevere. Quel bagliore, nel tuo immaginario infantile, lo ricollegasti all’anima tua adorata mamma: pensasti che quella luce era la luce divina che la stava chiamando a sé e che tutti i Santi fossero scesi in quel momento sulla vostra casa per accompagnare la tua adorata mamma. Pensieri da bambino, pensieri dettati dalla consapevolezza che una persona così speciale come tua madre, meritava che tutti la portassero in trionfo, mentre si avviava verso l’ingresso del Paradiso.
Non so, nonno, se quella luce che entrò nell’ingresso della tua casa quel giorno di tanti anni prima era simile a quella che vidi io quel pomeriggio…so solo che anche in quel momento il tempo era uggioso, piovoso, mesto…ebbi paura di perderti ma poi sentii la tua voce che arrivava dalla tua camera e che mi stava chiamando.