Confesso questo alla nonna, che nel frattempo si è messa a sedere proprio di fronte a me.
“Sono curiosa di sapere cosa ti ha scritto il nonno” risponde la nonna con un tono di voce che sa tanto di malinconia.
Malinconia per quell’uomo che ha tanto amato, nostalgia di quei giorni in cui tornavo da scuola di corsa per abbracciarla, mentre lei mi aspettava sull’uscio di casa.
“Se vuoi nonna, ti posso dire le ultime righe della lettera, sai..le ho lette tante di quelle volte che le ho imparate a memoria.” rispondo con un tono di voce dolce ma indebolito da quel piccolo dolore provato nel vedere la nonna così triste.
“Bene, le parole con le quali il nonno chiuse le lettere sono proprio queste: E ricorda, non tradire mai i tuoi sogni, nonostante qualcuno ti proponga in cambio un sacchetto d’oro, non tradire le persone, non tradire la fiducia di chi conta su di te, ma soprattutto non tradire te stessa, nonostante gli altri siano pronti ad adularti e a dirti cose che non pensano realmente”.
Pronuncio queste parole con un nodo in gola mentre la nonna rimane per un istante, che a me sembra lunghissimo, in silenzio, in attesa che qualcosa avvenga.
Io rimetto in ordine tutte le lettere ingiallite, tutti i quadratini smangiati di carta a quadretti, in quella vecchia scatola di latta e dato che la malinconia si sta facendo troppo forte, la nonna si trasforma nella signora Mila.