La nonna, però, mentre mi dice queste parole, non si gira neanche per un istante verso di me, no, non è triste, è solo troppo impegnata a far sì che la polenta che sarà versata nei nostri piatti non abbia nessun grumo e sia liscia e morbida.
Cerco di non farmi vedere da lei mentre sollevo il coperchio della pentola dove a darmi il benvenuto è dell’ottimo sugo di salsiccia, arricchito di tante cipolline delicate che durante la cottura si sono quasi sciolte, diventando una crema.
Apro la credenza e prendo una fetta di pane già tagliata che è rimasta da ieri sera, chiudo l’anta attenta a non farmi sentire dalla nonna e immergo completamente la mollica nel sugo denso.
Porto la fetta di pane alla bocca, quando mi accorgo che la nonna ha lasciato la sua postazione ed è vicina a me, talmente vicina da levarmi dalle mani questa prelibatezza.
“Nonna, no, non è giusto…sai quanto mi piace mangiare pane e sugo prima di mettermi a tavola”, piagnucolo queste parole mentre la nonna fa adagiare la fetta di pane su un piatto.
“Questa la mangerai dopo, sai che non voglio che non tu perda l’appetito. Sono ore che sto in cucina e desidero che il mio pranzo venga assaporato in tutte le sue sfumature!”.
“Ma io lo apprezzo ugualmente il tuo pranzo, nonna….” , cerco di convincerla a farmi ridare indietro quella prelibatezza, ma sembra essere irremovibile.
“Allora vuol dire che non mangerò neanche la polenta…”, dico mentre serro le braccia al petto.
“Allora vuol dire che pranzerò da sola questo Natale!”, risponde a tono la nonna.
Mi metto seduta davanti al camino e mi sento derubata di qualcosa che mi apparteneva: quella fetta di pane giace su quel piatto e s’è anche raffreddata, che peccato!
La nonna mi si avvicina nel tentativo di fare pace ma io, come una sciocca bambina, la allontano da me.
Vedo, con la coda dell’occhio, che sta nuovamente girando la polenta nel paiolo mentre con l’altra mano, sta facendo cadere a pioggia nell’acqua bollente, la farina gialla.
E’ dispiaciuta per il mio atteggiamento e nonostante la colpa di ciò sia stata mia, lei per farmi capire che è venuto il momento di fare pace, si trasforma nella signora Mila.