“Amata, hai capito bene, amata da mio padre albero che ci ha dato la vita, dalle mie sorelle con le quali siamo cresciute insieme e dal mio padrone che mi ha raccolto, e amata da tutte le persone che mi acquistano in strada e alle quali regalo bei momenti!”, rispose la castagna.
“Ti ricordo che anch’io sono nato su un albero e poi….” balbettò il marron glacé che era però rimasto senza parole.
“E poi…eh, finisci un po’ il discorso…te lo dico io come è andata a finire la storia… che tu sei stato separato dalle tue sorelle castagne, che forse non erano belle e grandi come te e sei stato messo insieme ad altre tue simili che però non conoscevi per niente e che provenivano da chissà quali parti del mondo. Poi sei stato visionato, scrutato, e hanno deciso così di glassarti e sei andato a finire chiuso in una scatola, insieme ad altri marron glacé che parlavano lingue diverse dalla tua. E così la tua vita è finita su un anonimo scaffale di un grande supermercato in attesa, o meglio, nella speranza che qualcuno ti acquistasse!!”.
Io, nel sentire queste parole, rimproverai la piccola castagna per la sua crudezza dei modi ma lei, senza nemmeno farmi finire di parlare, mi disse che a iniziare era stato il marron glacé, fiero della sua mole e borioso per il suo aspetto invitante.
“Mi sono solo difesa dagli ingiusti attacchi di questo sconosciuto, nulla di più!”, disse la castagna, mentre il marron glacé si rimise al suo posto nella scatola.
Era molto triste per le parole della castagna ma era vero, tutto vero, lui era stato separato dai suoi parenti e non li aveva rivisti più.
Anche la castagna era diventata all’improvviso triste nel vedere quanto male avevano fatto le sue parole, allora gli si avvicinò e si mise a parlare con lui.
“Ascolta ma ti ricordi da dove vieni?” chiese al marron glacé il quale rispose
“E come potrei dimenticarlo! Vengo dalla Toscana, da un paesino adagiato sui colli”.
Allorché la castagna esultò e abbracciandolo disse:
“Ma allora sei tu il mio cugino marron glacé di cui si parlava spesso in famiglia! Eravamo tutti orgogliosi di te che eri stato scelto per la tua bellezza e grandezza!”.
“Cugini?!” esclamò il marron glacé stupito “Ma allora non sono solo! Vieni qua cara cuginetta e fatti abbracciare, fammi sentire il calore del tuo affetto!”.
E da qual giorno furono inseparabili.