23 DICEMBRE: SCARPONE E SCARPINA
Tra due giorni è Natale, e non posso proprio fare a meno di pensare al nonno…oh, lo ricordo come se fosse ieri quando, terminati i lavori in campagna, d’estate, portava addosso l’odore dei pomodori appena colti oppure d’inverno, quando il suo ingresso in casa, dove la nonna ed io lo attendevamo trepidanti, faceva entrare con sé anche l’aria fredda di questa collina.
Il 23 dicembre…se penso all’ultimo 23 dicembre trascorso con il nonno, mi viene quasi da piangere…potrei anche farlo, tanto sono ancora a letto e la nonna non mi viene a svegliare quindi potrei bagnare di lacrime queste candide lenzuola che sanno ancora di bucato, ma la nostalgia sarebbe troppo forte e diventerebbe impossibile mandarla via.
No, ho deciso, non piangerò, non oggi, perché oggi è il 23 dicembre e come ogni antivigilia che si rispetti, il signor Luigi ci porterà il pesce che la nonna preparerà per il cenone di domani.
Il signor Luigi è un tipo un po’ buffo, lo ricordo sempre vestito da marinaio, anche quando andava nel bosco a spaccare la legna.
Lui era nato in un paese, dove l’odore della salsedine riempiva le case, dove il rumore della risacca cantava la più bella ninna-nanna ai bambini e quando si trasferì qui, portò con sé anche una grande nostalgia di quei luoghi, ecco perché il suo abbigliamento preferito ricorda quello di un vecchio marinaio.
Continua ad avere attraccato al porticciolo della sua città, una barca bianca e blu che porta il nome di GINETTA, ma ormai, dato l’età e gli acciacchi, va a trovarla sempre meno.
Ecco perché il 23 dicembre, e sono anni ormai, il signor Luigi ci porta dell’ottimo pesce che i suoi amici marinai, quelli veri, quelli che escono alle due di notte con la propria imbarcazione, provvedono a pescare.
Abbandono il mio letto e vado giù dalla nonna.