“Cosa c’è che non va, di cosa stai lamentando??” gli chiesi.
“Signora Mila, non faccia finta di non sapere che proprio sopra la mia testa, c’è un monopattino ultra-moderno che si sta dando un sacco di arie. L’ho sentito, sa ieri sera mentre si vantava!”
“Che cosa posso fare per te?” gli dissi.
“Portarmi sopra dal monopattino perché voglio proprio fare due chiacchiere con lui!”
Non seppi di no davanti alla sua richiesta e così presi il nuovo monopattino e lo portai nella sala, vicino al vecchio.
“Ma che fai, non sai che è da maleducati origliare?” disse il monopattino d’acciaio a quello di legno.
“E’ ancor più da maleducati vantarsi!” rispose il vecchio.
“Siamo in democrazia ed io dico ciò che voglio!”!
“Tu potrai pure dire ciò che vuoi ma quello che dici deve avere un senso!”
“Mica butto parole al vento io!”
“ E invece credo proprio di sì! Ti ho sentito, sai, mentre stavi lodando la tua scocca in alluminio e il fatto che riuscivi a dare tanta felicità ai bambini!”.
“Lo vedi, lo vedi che ho ragione. Quindi, secondo te, con me non si divertivano?”.
“Non lo so…” disse ciò mentre il monopattino d’alluminio si stava lucidando lo sterzo cromato.
“Ma guarda un po’ come sei screanzato! Ma cosa dici se non le cose non le sai. Mettiti qui vicino a me e ascolta, senza interrompermi, la storia che ti racconterò.