I racconti di Mila e Pila- 1° Gennaio: il saggio camino- 4° Parte

Capii da queste parole che al camino, testimone dei nostri giorni più felici, non bastava più un mio gesto, ma voleva parole, in grado di fargli capire quanto fosse prezioso e insostituibile il suo lavoro.

“Ma le parole possono anche essere pronunciate in modo non sentito, mentre i gesti valgono di più” risposi cercando di convincerlo.

“Non voglio sembrarti sciocco o petulante, però vedi, alla mia età, una parola dolce può illuminare una giornata buia. E poi, non credere, sono abbastanza saggio da poter capire quando una persona è sincera o quando le sue parole sono frutto dell’ipocrisia!” disse il camino con un tono di voce secco, che rasentava anche un rimprovero e continuò dicendo:

“So bene quanto sono stato importante per voi e quanto il mio lavoro vi abbia aiutato in tutti questi anni. Ma vedi, quando ero più giovane, c’erano tante persone qui in questa casa, ricordo che si  ritrovavano tutti qui, davanti a me, per riscaldarsi, per godere della fiamma che ondeggiava nella mia grande bocca, per cucinare la carne, per abbrustolire il pane.

Poi, poco alla volta, le abitudini sono cambiate, sono andati tutti via da questo casolare e oggi siamo rimasti sono te ed io.

Quello che faccio sembra essere solo un dovere, accendermi al mattino sino alla sera e riscaldare questa casa ormai vuota.

Prima mi ricoprivano i complimenti, ora non c’è più nessuno che pensa a me!” concluse tristemente il camino.

“Ma io sono grata di quello che continui a fare per me, solo che anch’io sono vecchia e sola e delle volte mi pesa anche accenderti!” risposi.

“No, tu non devi essere triste, ci sono io con te e non ti lascerò mai. Di una cosa ti prego: non far sì che la fiamma che accenderai sarà solo il simbolo di un dovere, fai che torni a essere anche un piacere e pensa che il mio lavoro lo svolgo con allegria quindi regalami, se puoi, un sorriso” concluse il camino.

Da qual giorno in cui il saggio camino mi fece le sue rimostranze, tornai a sorridere e non mi pesò più la solitudine e imparai da questo dialogo che delle volte accompagnare un gesto con una parola sentita, che proviene dritta dal cuore, è importante non tanto per chi lo fa, ma per chi lo riceve.

 

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Pubblicato da

Alessandra Fiorilli

Alessandra Fiorilli è il Direttore Responsabile, Proprietario ed Editore della rivista online "EmozionAmici" pubblicata anche sull'omonima pagina Facebook. Laureata in Scienze Politiche, Giornalista iscritta all'Albo dell'Ordine Nazionale, è anche Scrittrice (12 le opere pubblicate tra romanzi, raccolte di racconti e reportage), ed Autrice Teatrale iscritta alla S.I.A.E. (ha scritto e rappresentato 14 sue opere). Dal 2008 al 2017 ha rivestito la carica di Direttore Responsabile del periodico "BCC Nettuno Informa". Dal 2008 è titolare, insieme alla sorella, Psicologa, del Centro di Tutoring Scolastico e Professionale "Atena". Nello stesso anno fonda anche anche l'Associazione Culturale "Araba Fenice", rivestendone la carica di Presidente. Nel settembre 2018 ha superato l'esame del Corso in Teatroterapia organizzato dall'Artedo Srl, ente accreditato dal MIUR ed e specializzato nel campo delle Artiterapie. Nel Gennaio 2019 ha superato brillantemente il Corso di Formazione Tutor DSA organizzato dall'Istituto Galton, Ente accreditato dal MIUR e che opera nel campo dell'editoria, della formazione e della ricerca scientifica su tematiche inerenti la psicologia e le neuroscienze. Nel Febbraio 2019 ha superato il Corso di Formazione ADHD- Valutazione-Diagnosi-Trattamento organizzato dall'Istituto Galton. Sempre nel febbraio 2019 ha superato due Corsi di Formazione "Didattica Metacognitiva e strategie di studio" e "Le Intelligenze Multiple" presso il Centro Studi Erickson

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