In questo periodo così delicato per tutti noi, in questi giorni in cui viviamo sospesi in un limbo e nei quali ci aggrappiamo con tutte le nostre forze a qualche buona notizia, a causa di questa epidemia che sta destabilizzando il mondo, ho riflettuto sul fatto che la maggior parte delle persone non si rende conto di quello che ha fino a quando sta per perderlo.
Sto parlando della libertà.
Solo fino a qualche settimana fa sembrava normale, se non perfino banale, alzarci dal letto la mattina, andare a bere un caffè al bar insieme ad un collega o ad un amico, accompagnare i propri figli a scuola e poi recarsi al lavoro. E nel pomeriggio chi andava in palestra, chi alla partita di calcetto, chi a prendere un aperitivo e chi, semplicemente, a trovare un amico a casa.
A volte consideravamo una noiosa routine andare a fare la spesa, portare il cane a fare una passeggiata, accompagnare i figli al corso a scuola o in piscina.
Appena potevamo, prenotavamo un biglietto aereo o ferroviario, una camera in albergo e dei ticket on line per un museo. Nei weekend chi andava a vedere l’ultimo film di quel famoso regista, chi la mostra del suo pittore preferito, chi una commedia a teatro, chi allo stadio a tifare la sua squadra del cuore.
Ora questa noiosa, stupida, banale libertà ci è stata in parte tolta, ad alcuni in modo più pesante, ad altri in modo più lieve.
Sono convinta che ogni dolore, avversità, ogni limitazione, delusione, serva a qualcosa.
E’ vero che da ogni cosa che accade nella vita bisogna saper prendere il meglio, bisogna volgerlo a nostro favore.
E da questa situazione cosa impareremo?
Impareremo ad amare e apprezzare la nostra libertà; impareremo a non dare più nulla per scontato, neanche una semplice passeggiata, neanche un abbraccio, neanche la cosa che sembra la più semplice e banale; impareremo a provare gratitudine per tutto ciò che abbiamo. Si, gratitudine, sentimento che in pochi sperimentano al giorno d’oggi.
Saremo grati per ogni singolo gesto, per ogni noiosa, stupida e banale azione che potremo svolgere in piena libertà.
I colleghi ci sembreranno più simpatici, i professori meno severi, i treni più comodi, il verde degli alberi più verde, il caffè del bar più cremoso.
Saremo grati alla vita per la vita stessa.
Dottoressa Lorenza Fiorilli, Psicologa