Esperienza richiesta…

Esperienza richiesta…

“Buon giorno ”
“Buon giorno.”
“Età?”
“24 anni.”
“Nazionalità?”
“Italiana” (ma non lo legge il curriculum?)
“Qui leggo che ha studiato all’università…”
“Certamente, è stato molto formativo” .
“Ovviamente…”
(Accennai un sorriso).
“Ha mai lavorato prima?”
“No.”
(Scrisse qualcosa su di un foglietto).
“Quante lingue conosce?”
“Inglese, francese e spagnolo.”
“Potrebbe accennarmi qualcosa?”
“Sure, we can talk with a different languange starting from now…”
“Bene…”
(Ero confuso).
“Perché vorrebbe lavorare per noi?”
“Perché si cerca un lavoro?”, gli chiesi io, per poi rispondermi da solo:” Per soldi.”
“Conosce la nostra azienda?”
“Certamente.”
“Ha qualche interesse particolare?”
“Scrivo.”
“Cosa scrive?”
“Di tutto… Non saprei trovare una concreta definizione.”
(Scrisse nuovamente sul foglietto).
“Le interessa lo sport?”
“Marginalmente.”
“In quanto alla politica…?”
“Ogni tanto vado allo zoo e do da mangiare alle scimmie soltanto per vederle scannarsi tra loro.”
Stette per qualche istante a guardarmi.
“Perché mai dovremmo assumerla qui?”
“Perché no?”
“Non ha esperienza.”
“Sono qui anche per questo.”
“Questa non è una scuola.”
“Questo non ha senso.”
“Lo ha eccome…”
“Vuole sapere cosa penso?”
“Veramente…”
Mi alzai dalla sedia pigramente e mi accesi una sigaretta:
“Sembra una dannata ruota! Una dannata ripetizione, un circolo vizioso in cui voi avete il coltello dalla parte del manico e vi aspettate qualsiasi cosa da noi, pur di entrare in tutto questo. Ci trattate come cagnolini al guinzaglio senza principi, ci raccontate fin da bambini che studiare è giusto per poi vederci superati dai figli di papà e dai raccomandati, in un mondo dove non conta quanto tu sia abile ma quanto ti pieghi…”
Mi stette a guardare nuovamente confuso:
“Le faremo sapere…”
“Ci conto.”

Nicholas Massa

Litania…

Litania…

Foto per gentile concessione di Nicholas Massa

Noi non siamo noi stessi…
Una fusione malinconica di frammenti…
Come una banda che procede lenta,
lungo le strade di un paesino di campagna…
Tormentati dal nostro passato,
Assorbiti dai ricordi, fra note lente…
Note suonate dagli altri e mai ascoltate.

Nicholas Massa

ADDIO…

Questa poesia è molto personale, narra l’influenza che una scelta riesce ad avere sulla vita. Un tocco, una modifica e la strada si evolve…
Questo mi fa riflettere.

Addio…

“Cambierò vita!”,
mi diceva guardandomi negli occhi,
nella frenesia di chi guarda avanti,
dimenticando le strade passate verso
nuove avventure.
Lui era fatto così,
e nell’impulso di quella scelta
non troppo ragionata, si rivedeva più adulto di prima.
Sorrideva e mi incitava a seguirlo:
“Accompagnami a fare le ultime commissioni!”
Erano i dettagli che disegnavano
un confine indefinito a superare una maturità
a molti sconosciuta.

Era pronto a tuffarsi nella vita,
nel lavoro e nelle responsabilità.
Ci prendemmo un caffè,
a me sembrò una sorta di addio cerimoniale.
Mi sorrise.
Ci abbracciammo.
Poi non fu più lo stesso.

Nicholas Massa

 

Calore umano…

Calore umano…

Indossavamo maschere
indossavamo maschere e ci guardavamo negli occhi;
in quegli istanti non sapevi chi avevi di fronte
anche perché quelle pupille scure non erano altro che messaggi chiari,
oceani inesplorati di paura e insicurezza;

Dalle labbra carnose si stagliavano parole;
quelle stesse parole che tutti sentono senza riuscire veramente ad ascoltarle, discorsi complessi
umani.
E mi accesi una sigaretta
era notte fonda
intorno il silenzio
Mi sentivo come a casa
un rifugio nel caos
senza pareri al di fuori della morale.

Sul divano volavano idee generate dalla  tranquillità di quegli istanti.
Sorridevo, mi sentivo in difficoltà
sento ancora oggi il calore umano.

Nicholas Massa

 

GRANDE CITTA’, PICCOLI PUNTINI

 

Un mattino convulso di città mi ha ispirato queste parole…parole che sono diventate poesia: GRANDE CITTA’, PICCOLI PUNTINI

…una foto scattata da Nicholas Massa in un mattino convulso di città…

 

GRANDE CITTA’  PICCOLI PUNTINI

Ammassati, spenti e dissolti nelle lamentele generate dall’alto, continuiamo a spingere nel sudore frustrato di una nuova giornata
sotto terra,
sotto l’occhio vigile di chi non guarda
ma annusa il denaro.
Abbiamo messo l’anima da parte insieme ai nostri risparmi,
barcamenandoci nei buchi stereotipati
dei portafogli,
alla ricerca di effimere consolazioni terrene,
continuiamo a sputare sulla vita altrui
senza sapere…

A che fermata scendi??

-Nicholas Massa