Oggi è lei la protagonista del nostro “Alfabeto dei Ricordi”: la M, M come MAMMA…perché se l’amore che una madre nutre verso i propri figli non è mutato con lo scorrere del tempo, la figura familiare ha risentito dei cambiamenti che hanno riguardato il ruolo delle donne nella società. Ma a noi, stasera, piace pensare alla MAMMA di un tempo lontano, di quando era il suo bacio lieve sulle guance la più dolce delle sveglie mattutine, alla MAMMA che ci accompagnava a piedi, mano nella mano, sostenendo anche il peso della cartella che ci toglieva dalle spalle…ed era lei che salutavamo prima di entrare a scuola e sempre lei era lì ad aspettarci, fuori al cancello e noi, sulla strada del ritorno, saltellavamo con il cuore gonfio di una gioia talmente grande che a stento riuscivamo a trattenere. E si pranzava insieme a lei, a lei che per gran parte del mattino era stata ai fornelli e aveva cucinato con amore, ingrediente senza il quale l’intera vita è insipida. E poi, dopo aver svolto i compiti, ci si metteva a guardarla mentre stirava o metteva ordine nei cassetti. E quanto erano lievi e soavi quei gesti e quanto non avevano mai il gusto della consunta abitudine… ogni volta sembravano sempre nuovi, rinnovati dall’amore e dalla dedizione che solo una MAMMA sapeva donare all’intera famiglia. E quando si avvicinava il momento di andare a letto, le si chiedeva la fiaba per addormentarsi e lei era sempre lì, sarebbe rimasta sino a quando i nostri occhi sarebbero scesi sui sogni…e al mattino era lei la prima persona a dirci “Buongiorno!”, con un sorriso che solo la MAMMA ha…