Mie amatissime Alpi,
è su di voi che ogni giorno il mio pensiero indugia con un velo di profonda nostalgia. I miei primi passi non sono stati mossi sui vostri prati, perché, come ben sapete, sono nata in una cittadina sulla costa e credevo, nella mia ingenuità di piccola bimba, che tutte le città avessero il proprio mare, quasi fosse un diritto “non scritto” della geografia.
Poi, grazie alla cartina geografica, scoprii la variegata bellezza naturalistica della nostra Italia e, più tardi, a scuola, la maestra parlò di voi come della corona posta sulla testa della nostra meravigliosa nazione.
Piansi insieme ad Heidi, quando, la piccola protagonista del cartone animato fu portata a Francoforte, e da qui non riusciva a scorgere, nemmeno in lontananza, le sue amate montagne. La sua struggente nostalgia, oggi, in questi giorni di reclusione forzata, è anche la mia…e quando indugio sulle foto che mi ritraggono vicino a voi, mie carissime Alpi, io a stento riesco a trattenere le lacrime, perché queste foto sembrano essere immagini di una vita così lontana…
E così, per sentirmi più vicino a voi, vi immagino, giganti buoni solitari, senza turisti, senza il via vai delle cabinovie, e, ad occhi chiusi, percepisco il silenzio irreale che domina da voi, in questi giorni.
Lo spettacolo delle Alpe di Siusi (Foto di Lorenza Fiorilli)
Allora m’immagino lì, al vostro cospetto, apro le braccia e urlo a squarciagola: “ANDRA’ TUTTO BENE, ANDRA’ TUTTO BENE” e l’eco rimanda questo messaggio di speranza che attraversa, da nord a sud, la nostra Italia.
Il Massiccio del Latemar che si specchia nel Lago di Carezza (Foto di Lorenza Fiorilli)
Questo parole, però, a differenza dei primi giorni dell’epidemia, custodiscono in sé anche le lacrime per le decine di migliaia di nostri connazionali che non ce l’ hanno fatta, per quelle bare trasportate da mezzi militari, per quei necrologi che riempiono decine e decine di pagine dei quotidiani, per le famiglie spezzate, per gli abbracci che mancano ogni giorno di più, per le difficoltà economiche di padri di famiglia disperati.
E spero che questo virtuale “ ANDRA’ TUTTO BENE”, che la mia immaginazione grida davanti a voi, giunga più facilmente al cielo e squarci il velo di tristezza che invece, voi, mie amatissime Alpi, sapevate cancellare con la vostra maestosità, con i vostri prati sterminati, con le vostre vette innevate e incontaminate, con i vostri ghiacciai perenni.
Alessandra Fiorilli