Sino al 19 gennaio 2019 è possibile regalarsi una visita a quello che, ormai, è diventato non solo l’appuntamento “simbolo” del Natale torinese, ma un vero e proprio “Museo d’Arte all’aperto”. Quest’anno Luci d’Artista ha raggiunto il traguardo dei 20 anni, durante i quali sono cambiati i vertici amministrativi della città, ma ciò che è sempre rimasta fedele a se stessa è l’essenza dell’evento, un “biglietto da visita” della regale Torino. Impreziosite dalle luci artistiche non solo le piazze e le vie del centro storico, ma anche le circoscrizioni e le zone più lontane dagli eleganti palazzi e luoghi che parlano della lunga storia italiana. Cosa è cambiato durante gli anni e cosa è rimasto lo stesso in quest’ evento, ce lo dice l’Assessore alla Cultura del Comune di Torino, Francesca Paola Leon, la quale, gentilmente, ci ha dedicato un po’ del suo tempo per realizzare quest’ intervista.
“Luci d’Artista continua ad essere un esempio virtuoso di intervento artistico-culturale nello spazio pubblico, fuori dalle tradizionali sedi espositive. Il progetto, alla sua XXI^ edizione, nasce come “museo a cielo aperto” circoscritto al Centro Storico, con l’obiettivo di diffondere – attraverso le opere luminose realizzate da artisti di fama internazionale – i linguaggi dell’arte contemporanea e di valorizzare il patrimonio dei beni artistici e storici della Città.
Questo progetto – imitato in Italia e all’estero – ha consentito la massima accessibilità e fruibilità ai cittadini ed è diventato un elemento forte attrazione turistica.
Questa Amministrazione dal 2017 – in occasione del ventennale di Luci d’Artista – ha voluto portare le Luci anche sul resto del territorio urbano, prevedendo l’istallazione di almeno un’opera per ogni Circoscrizione. Si, ogni anno, attraverso la collocazione delle opere temporanee in luoghi diversi e significativi della Città (almeno una per circoscrizione), ci si prefigge l’obiettivo di valorizzarle, di farle conoscere ad un pubblico più ampio e di creare altresì attesa e curiosità: un modo per rendere più accessibili i linguaggi dell’arte contemporanea.
Alle finalità consolidate negli anni, si è aggiunto quindi l’obiettivo di offrire anche ai residenti in altri contesti urbani – ad di fuori del centro storico – la possibilità di fruire delle opere del patrimonio di Luci, valorizzando altri luoghi ritenuti significativi, attraverso un percorso partecipato che ha condotto alla individuazione dei luoghi dove collocare le Luci d’Artista.
La Città quest’anno ha anche avviato, in una delle circoscrizioni che ospita un’opera di Luci, una sperimentazione: un’azione che è stata realizzata con la partecipazione attiva dei cittadini e delle realtà pubbliche e private operanti nel quartiere (scuole, associazioni, enti,…; realizzando, attorno all’installazione dell’opera, alcuni progetti educativi rivolti a studenti ed insegnati delle scuole dell’obbligo.
Oltre alle 23 Luci d’Artista “storiche”, vi sono altre opere luminose realizzate da associazioni, privati ed enti, che arricchiscono l’offerta al pubblico”.
L’inaugurazione di “Luci d’Artista” 2018 è avvenuta il 31 ottobre scorso nel cortile della Scuola Elementare Carlo Collodi e sono state recitate fiabe e filastrocche di Gianni Rodari. L’evento è diventato così, nel corso degli anni, davvero di tutti: dai bambini agli artisti internazionali, dai cittadini di Torino ai turisti, così come ci conferma l’Assessore Leon
“Certo, Luci d’Artista è un evento di “tutti e per tutti”.
Dando seguito ad uno dei punti qualificanti del Programma di questa Amministrazione, l’Assessorato alla Cultura ha ritenuto indispensabile che la scelta dei luoghi, in cui posizionare le opere, fosse condivisa con i cittadini e con tutti i rappresentanti delle Circoscrizioni.
Successivamente, al fine di far conoscere in modo stimolante le opere di Luci d’Artista e altre opere d’arte contemporanea presenti nel territorio urbano, che costituiscono parte significativa del suo patrimonio artistico e culturale, la Città con la Circoscrizione 8 – per la prima volta – ha sperimentato in collaborazione con il Dipartimento Educazione della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e il PAV – Parco Arte Vivente il progetto educativo-artistico-culturale “Incontri illuminanti con l’arte contemporanea” rivolto a insegnanti, studenti e famiglie, coinvolgendo più di 30 classi”.
Ormai Luci d’Artista non è solo il modo in cui la prima capitale d’Italia festeggia le festività natalizie, ma anche una cartolina del tutto particolare che ciascuno può portarsi via con sé, dopo essere stato accolto, abbracciato, coccolato da questo spettacolo di luci e di magia. Chiedo all’Assessore Leon quante siano state le persone accorse lo scorso anno:
“ Luci d’Artista, che inaugura il mese dell’arte contemporanea nella nostra città, fa parte dell’offerta culturale in un momento in cui gli eventi cittadini ruotano attorno ai grandi eventi legati all’arte contemporanea e alle Fiere, tra le quali la prestigiosa Artissima contornata dalle fiere satellite come FlashBack, The Others, Paratissima, Dama, solo per citarne alcune. da Non siamo in possesso di dati certi. Da Turismo Torino e Provincia sappiamo però che nell’edizione 2017-2018 hanno partecipato 7.500 persone allo Special Tour Luci d’Artista da loro organizzato”.
Luci d’Artista non sono soltanto luminarie natalizie, dunque, ma molto di più :”
“Luci d’Artista è una manifestazione apprezzata in Italia e all’estero e, per questo, diventata elemento caratterizzante dell’offerta culturale della Città. Offre a cittadini e turisti scenari artistici inediti nello spazio pubblico. E’ inoltre un’occasione per rendere più accessibile l’arte contemporanea e i suoi linguaggi ai cittadini (delle diverse età) nei luoghi della vita quotidiana. Le luci d’Artista sono a disposizione di tutti i cittadini e dei turisti. I dati sulle presenze nel mese di novembre ci dicono di un incremento dell’8,7% di turisti rispetto allo stesso mese nel 2017”.
Torino rimane sempre la prima capitale d’Italia: regale, di una bellezza che incute un timore reverenziale. E’ per questo motivo che, rispetto ad altre città, le luci installate sono comunque di classe e meno appariscenti?
“Non sono d’accordo, nel giudicarle “meno appariscenti” di altre. Basti pensare ad esempio a “Vento solare di Luigi Nervo” o a “Piccoli Spiriti Blu” di Rebecca Horn …
Il nostro evento è semplicemente diverso dagli altri, perché le opere sono ideate da artisti di fama internazionale scelti dai direttori artistici di due musei d’arte contemporanea di eccellenza come la GAM e il Castello di Rivoli: non sono solo significative dal punto di vista estetico, dietro alla loro creazione vi è sempre una corrente artistica, un concetto, un messaggio che l’artista consegna alla Città.
La scelta del progetto Luci d’Artista di Torino privilegia alla dimensione “evento temporaneo appariscente” la capacità delle opere luminose di essere fruibili in un tempo più lungo e di diventare così parte caratterizzante del paesaggio urbano”.
Torino, dunque, si presenta così: ricca di luci che ti fanno camminare a testa in su per non perderti lo spettacolo di queste opere d’arte. Illuminate lo sono non soltanto le magnifiche piazze, i corsi centrali, la Mole, ma anche il grattacielo. Chiedo all’Assessore Leon se questa scelta sia un modo per far capire che Torino è sia storia che modernità.
“L’arte contemporanea, come tutte le arti e correnti artistiche, ha le sue radici nella storia: l’Opera di Maurizio Nannucci, sulla facciata della GAM “All art has been contemporary” esprime un concetto fondamentale: tutte le arti del passato sono state arti contemporanee nel momento della loro espressione. E’ interessante che anche soggetti privati come Intesa-San Paolo vogliano concorrere ad ampliare l’offerta del patrimonio di Luci d’Artista della Città arricchendo la manifestazione cittadina con nuove opere artistiche luminose come “α-cromative” di Migliore+Servetto Architects sul grattacielo progettato da Renzo Piano.
ARTE, dunque: due consonanti e due vocali che sembrano essere diventate essenziali per l’organizzazione, ogni anno, di Luci d’Artista, come ci conferma l’Assessore Leon: “Luci d’Artista è un museo d’arte all’aperto, ma non certo esaustivo: perché l’arte come le altre forme espressive può essere comunicata in innumerevoli modalità, tante quante sono gli artisti che possono essere invitati a collaborare a questo o ad altri progetti.
Un lavoro, dunque, quello che conduce la città di Torino a Natale, che inizia molto tempo prima e che richiede un grande impegno, come ci conferma l’Assessore alla Cultura: “Per visionare, valutare e selezionare con competenza gli artisti più idonei a produrre nuove opere volte ad arricchire il patrimonio di Luci d’Artista è indispensabile avere un’approfondita conoscenza dell’arte contemporanea a livello internazionale. Per questo motivo nell’eventualità di nuovi allestimenti di nuove opere, da inserire nel patrimonio permanente di Luci d’Artista, la selezione dell’artista e del progetto viene effettuata dalla Direzione del Castello di Rivoli e dalla Direzione della GAM della Fondazione Torino Musei, di concerto con la Città di Torino. Una scelta confermata da una valutazione di fattibilità da parte dei consolidati partner tecnici del progetto Luci: IREN e Fondazione Teatro Regio Torino.
Ogni artista, con la sua opera esprime “unicità”, utilizzando la luce, interpreta in modo personale la realtà collegandosi con i diversi linguaggi del contemporaneo”
Luci d’Artista: è arte e cos’altro per Torino?
“Pensando a questo evento lo si associa all’arte, al turismo e alla promozione della Città: per la sua inaugurazione a fine ottobre come evento di avvio del programma dello Speciale Autunno ContemporaryArt Torino+Piemnte e nel periodo nelle feste natalizie), però è diventato anche un momento per promuovere partecipazione comunitaria, coinvolgendo dei cittadini e dei soggetti pubblici e privati dei diversi territori e anche strumento per promuovere percorsi educativi-artistici-culturali, di avvicinamento ai linguaggi e alle produzioni dell’arte contemporanea.”
In ogni angolo della regale Torino, dunque, si possono ammirare queste opere d’arte di luce: a piazza Carignano ad attenderci sono le Cosmometrie, opera di Mario Airò, ispirati da quarantadue disegni di Giordano Bruno, proiettati sulla pavimentazione della piazza stessa. In Via Giulia di Barolo ci attende “Ancora una volta”,opera di Valerio Berruti, ispirata alla tecnica di video animazione: infatti i 10 fotogrammi dell’opera luminosa si relazionano con lo spazio sottostante. A Piazza Palazzo di Città si cammina sotto un pergolato di luci, opera di Daniel Buren. Anche le Gallerie della città, Umberto I e San Federico sono impreziosite, rispettivamente, da creazioni di Marco Gastini e Piero Gilardi. Mentre in via Carlo Alberto si cammina leggendo una poesia scritta da Giudo Quarzo, che si compone, passo dopo passo, in colori diversi tante sono le strofe che la compongono, grazie alla maestra di Luigi Mainolfi. Il simbolo di Torino, la Mole Antonelliana, è illuminata da “Il volo dei numeri”: una lunga sequenza in cui ogni cifra è la somma delle due precedenti: è la serie di Fibonacci, rivista in chiave artistica da Mario Merz.
Alessandra Fiorilli