Il tramonto a mare…un momento in cui la nostalgia del sole che sta andando via si fonde perfettamente con la speranza del nuovo che sta per arrivare.
Il cielo arrossisce perché pensa alle ore trascorse con il sole e noi ci emozioniamo con lui.
Queste foto sono state scattate sul lungomare Caracciolo a Napoli, in un sabato pomeriggio brulicante di gente.
Il lungomare del capoluogo campano è un abbraccio nel quale cittadini e turisti si abbandonano volentieri: Posillipo, Mergellina, il Vomero che tutto domina dall’alto, e Castel dell’Ovo, la fortezza collegata da un ponticello alla terraferma.
E quando il cielo ha cominciato a dare spettacolo di sé la gente non può fare a meno di fermarsi a guardare…
“Sono 40 anni che abito a Napoli e il sabato, quando il tempo lo permette, non me ne perdo mai uno …non so perché ma in quell’istante percepisco tutta la forza della natura e il rispetto che dovremmo portarle”, dichiara Luisa, mentre il nipotino che ha in braccio indica stupefatto, con le manine, questo arrossire del cielo.
“Il tramonto mi ammanta il cuore di nostalgia– dice invece Maurizio, che sta trascorrendo il fine settimana a Napoli con la moglie- davanti a questo spettacolo, mi viene sempre in mente mio padre, con il quale amavo vedere i tramonti dal lungomare della mia città natale ”.
Poi ci sono loro, gli adolescenti innamorati che si immortalano, con un selfie, in questa cornice incantevole, postando la foto sui Social.
E mentre siamo tutti lì, a guardare la perfetta fusione del mare, del cielo, della terra, penso agli emigranti che hanno lasciato la loro Napoli per andare oltreoceano e così mi sovvengono le parole della canzone “Lacreme napulitane”: “E nce ne costa lacreme st’America a nuje, napulitane! Pe nuje ca ce chiagnimmo ‘o cielo è Napule, comm’è amaro ‘stu ppane!”
E mentre il mio pensiero vola alle città americane dove i nostri connazionali non potevano più assistere allo spettacolo del tramonto…noi, invece, abbiamo la fortuna di stare li, per salutare il sole e donarlo ai nostri simili che vivono nell’altro emisfero.
Alessandra Fiorilli