Uno a righe, per i temi, i riassunti e le poesie, l’altro a quadretti per la matematica e la geometria.
Le copertine dei quaderni anni ’80 del secolo scorso, sarebbero diventati un trionfo di colori, con sopra rappresentati i protagonisti dei cartoni animati che ci traghettavano, dolcemente, nel pomeriggio inoltrato. Nulla più ricordava quelle monocromo e persino nere dei decenni passati.
In prima pagina, c’era da scrivere solo il nome, il cognome, la classe, la sezione e la materia: nessun indirizzo mail, nickname, nome utente Facebook o Instagram.
Immancabile, sul retro del quaderno, la famosa tavola pitagorica con le tabelline dall’ 1 al 9, o talvolta anche al 12, dalla quale, spesso, si strappava l’angolo per scrivere i famosi “bigliettini” che ci si passava di banco in banco.
I più precisi mettevano la foderina di plastica con due lembi interni anche ai quaderni, quegli stessi quaderni che i genitori e i nonni chiedevano di sfogliare per accertarsi del voto che la maestra aveva assegnato ai compiti svolti.
E tutto era parte di un mondo che oggi, al solo pensarci, sembra così lontano…
Alessandra Fiorilli