Ogni individuo reagisce a suo modo alle situazioni di stress, ad eventi difficili o inaspettati e alle varie preoccupazioni e sfide che la vita ci mette davanti; alcune persone “scaricano” lo stress e l’ansia sul corpo, soffrendo di quelle che vengono dette malattie psicosomatiche, e tra queste rientrano anche i vari disturbi della pelle, sulle quali voglio concentrarmi in questo articolo.
Diverse persone, quando vivono un evento difficile o traumatico, oppure quando vengono esposte ad uno stress prolungato, scaricano la loro tensione sulla pelle; ciò avviene perché, durante una situazione stressante, il sistema nervoso, il sistema ormonale e quello immunitario reagiscono con un complesso meccanismo di adattamento: l’organismo libera una maggiore quantità di ormoni dello stress (quali adrenalina e noradrenalina) che aumentano la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna e scatenano anche i processi infiammatori; a quel punto entra in gioco un altro ormone, il cortisolo, che ha il compito di mitigare le infiammazioni prodotte dagli ormoni dello stress, ma può capitare che proprio lo stress cronico modifichi tale meccanismo, ossia che le infiammazioni non vengano più attenuate. Ed è proprio in quel caso che si scatenano le malattie della pelle. Ciò avviene perché la pelle è strettamente collegata al cervello già prima che veniamo al mondo: l’epidermide e il sistema nervoso, infatti, si sviluppano entrambi dallo stesso foglietto embrionale (cioè strati concentrici di cellule), detto ectoderma. Pelle e cervello, quindi, sono connessi tra loro e vi rimangono per tutta la vita grazie ad una serie di recettori che trasmettono i segnali dalla pelle al sistema nervoso e viceversa.
Non è raro che si cada in un circolo vizioso: lo stress favorisce le malattie infiammatorie della pelle, intensificando la sensazione di fastidio e prurito, inducendo le persone a grattarsi, aggravando così sia il processo infiammatorio e sia un ulteriore nervosismo nella persona. Inoltre, chi ha già sofferto da bambini di malattie della pelle, è più propenso a svilupparle di nuovo a causa di un periodo di forte stress e, proprio per questo motivo, viene detta dermatite da stress.
Ma quali sono le più comuni malattie della pelle che sono causate o si aggravano in periodi di stress? Psoriasi, orticaria, dermatite seborroica, eczema, rosacea e neurodermatite.
Quest’ultima, la neurodermatite, è la più comune ed è anche conosciuta come dermatite atopica o eczema costituzionale ossia un eczema che però ha cause genetiche, infatti tale disturbo compare già nell’infanzia per poi attenuarsi o sparire del tutto dopo l’adolescenza. In particolari momenti di sovraccarico emotivo, però, essa può manifestarsi di nuovo anche in età adulta. Essa, oltre a determinare fastidi, irritazioni, prurito ed arrossamenti, causa anche disagio dal punto di vista sociale in quanto tale malattia provoca lesioni in zone visibili quali viso, collo e mani e ciò può far sentire il soggetto che ne soffre “vittima” di attenzioni non desiderate da parte di altri.
Un altro disturbo della pelle che peggiora in situazioni di forte stress o ansia è la psoriasi, che causa chiazze rosse e squame; in una ricerca, il 90% degli intervistati ha affermato che le prime manifestazioni cutanee erano comparse proprio dopo una situazione stressante.
Come comportarsi in tali situazioni?
Oltre a terapie farmacologiche o trattamenti dermatologici, sono utili, da un punto di vista psicologico, delle tecniche per ridurre lo stress e l’ansia, quali training autogeno, meditazione, yoga, praticare sport all’aria aperta per scaricare le tensioni o mettere in atto tecniche di rilassamento basate su un’attività creativa; si possono, inoltre, imparare e mettere in atto strategie per gestire lo stress.
Qualora la persona affetta da dermatite non riesca da sola a controllare e ridurre le proprie emozioni negative, si può rivolgere ad uno psicologo; anche, perché, diversi studi hanno dimostrato come le malattie della pelle si accompagnano anche a problemi come ansia e depressione. La terapia psicologica che sembra avere maggiori benefici è quella cognitivo-comportamentale, che insegna alla persona metodi di gestione dell’ansia e cerca di far modificare i comportamenti disfunzionali.
Pertanto è essenziale imparare a gestire nel migliore dei modi gli stress psicologici per non causare o, comunque, per non peggiorare, i disturbi della pelle.
Dottoressa Lorenza Fiorilli, Psicologa