Privi di libertà e pieni di tempo…un tempo che, talvolta, ci sembra infinito, rallentato da una non-azione a cui ci ha costretto l’epidemia.
Da settimane, ormai, non diciamo più : “Ti chiamo io dopo, ora non ho tempo”, “Semmai ci vediamo un’altra volta, adesso devo correre”, Appena mi sarà possibile, verrò a trovarti, tempo permettendo”.
Ecco, ora il tempo abbonda in queste nostre vite trasformate, piene di interrogativi e di paure: paura del contagio, paura dell’altro, paura di ammalarci, paura di diventare uno dei numeri che, quotidianamente, affollano l’ormai consueto e triste bollettino della Protezione Civile.
In questa dimensione mai sperimentata prima d’ora, in bilico tra l’assenza di libertà e l’assoluta necessità di questa “prigionia” forzata che è l’unico mezzo per lottare, tutti insieme, contro il virus, lui, il TEMPO sembra essere lì, in un angolo a guardarci, sembra che ci voglia dire: “Voi fermi e io che trascorro libero, secondo dopo secondo, minuto dopo minuto, ora dopo ora. Quanto tempo vi ho dato, nei mesi e negli anni passati… e quanto ne avete sprecato, buttato via, in sterili litigi, in vane lamentele, in fumosi chiacchiericci. E ora che ne avreste in abbondanza, e che vorreste riempirlo di abbracci, incontri, baci, strette di mano….ecco, ora siete lì, immobili, in attesa. E io, allora, mi prendo il mio tempo, il tempo che voi avete riempito con le vostre sciocchezze insulse, con le promesse che sapevano di falsità. Il tempo che non avete assaporato, quel tempo che non vi sarà più reso. Ricordatevelo, uomini, quando ne diventerete di nuovo padroni”.
Alessandra Fiorilli